Domenica 28 ottobre dalle 9, per la XV Giornata del trekking urbano, proponiamo una camminata dall’Arco di Traiano al Mercato ittico (inclusa la sala borsa): “Il racconto dello stocco e del porto di Ancona; camminando tra cibo, arte e paesaggi”. Tra i siti che saranno visitati o raccontati: Arco di Traiano e di Clementino, banchine e scali, Casa del capitano, palazzi dogana, portelle, Mole Vanvitelliana e molto altro. L’itinerario è gratuito ed è prevista una degustazione facoltativa di specialità tipiche a pagamento.
La Storia della Querina
Mostra “La Storia della Querina” Sala Boxe della Mole Vanvitelliana, dal 5 settembre al 13 settembre 2018
L’Accademia dello Stoccafisso all’ Anconitana ha organizzato una importante mostra, arricchita da una serie di eventi collaterali e di incontri.
La rassegna è stata un omaggio alla nostra Città che identifica nello stoccafisso all’anconitana il piatto della tradizione e ne sottolinea la forte cultura marinara.
“La Storia della Querina”
Presso la Sala Boxe della Mole Vanvitelliana, dal 5 settembre al 13 settembre 2018, è stata allestita una mostra di particolare fascino ed interesse.
L’artista Franco Fortunato, con circa 80 opere tra dipinti e ceramiche, ha raccontato un’avvincente avventura di viaggi in mare: la scoperta dello stoccafisso.
Ritratte le vicende della nave Gemma Quirina e del suo equipaggio e di come, partiti da Creta per la Fiandra, naufragarono nelle acque delle Isole Lofoten in Norvegia. Al loro rientro a Venezia nel 1432 si fa risalire l’inizio del commercio dello stoccafisso e del baccalà dalla Norvegia all’Italia.
Una vera epopea, che si ammanta anche di magiche atmosfere e del racconto di un uomo di mare come Franco Fortunato che, con la sensibilità che contraddistingue la sua ricerca artistica, scompone la materia per ricomporla in un nuovo immaginario. Una storia rivisitata con gli occhi di un artista sincero e appassionato.
La mostra è già stata presentata con successo in alcune prestigiose sedi. Ma la tappa anconetana presenterà significative novità sia per il percorso, che per la scelta della produzione pittorica appositamente selezionata.
– a Roma nelle sale del Palazzo della Cancelleria;
– a Bergen, Norvegia, in occasione del Festival delle Giornate Anseatiche presso il Bryggens Museum;
– alla Galleria Edarcom Europa di Roma – mostra “Smalti di Querina”;
– nelle sale del Palazzo Ferro Fini in Venezia, sede del Consiglio Regionale del Veneto, svoltasi nel quadro del Carnevale di Venezia 2017, con il CERS, Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche insieme alla Contea del Nordland;
– alla Fondazione Villa Fabris a Thiene, ed in un grande stand dedicato nella fiera Artepadova 2017.
Franco Fortunato (Roma, 1946), grande appassionato di mare e storie di marineria, apprende le vicende della Gemma Querina e del suo equipaggio attraverso un libro edito dalla casa editrice Nutrimenti. Successivamente grazie al materiale documentale offertogli dai discendenti della famiglia Querini, approfondisce la conoscenza di quest’avventura dai diari di Pietro Querini, navigatore e mercante di nobile famiglia veneziana. Questi, partito da Creta per le Fiandre alla fine d’aprile del 1431 al comando della caracca Gemma Querina, costruita dai maestri d’ascia cretesi, con un carico di Malvasia, spezie, cotone e altre preziose mercanzie di provenienza mediorientale, dopo numerose peripezie, tra cui il danneggiamento della chiglia e del timone, fece naufragio a Sud dell’Irlanda e l’equipaggio, dopo una lunga navigazione alla deriva su un’imbarcazione di soccorso, raggiunse le acque delle isole Lofoten in Norvegia, duecento chilometri oltre il Circolo Polare Artico, avendone percorsi 2000. Tratti in salvo dopo un mese dai pescatori dell’isola di Røst, che nei diari vengono descritti come una comunità pura e generosa, Pietro Querini e i naufraghi superstiti furono loro ospiti per quelli che vengono definiti “100 giorni in paradiso”, per poi rientrare, attraverso un lungo viaggio via terra, a Venezia fra l’ottobre del 1432 ed il febbraio 1433. A questa vicenda gli storici fanno risalire l’inizio del commercio dello stoccafisso dalla Norvegia all’Italia, paese a tutt’oggi consumatore di oltre il novanta per cento di questo specifico prodotto ittico.
Auguri Festività Natalizie e Benemerenza 2017
Accademia dello stoccafisso all’anconitana
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Domenica 17 dicembre all’Hotel Fortino Napoleonico – Portonovo – AN
Ai Soci dell’Accademia dello Stoccafisso all’Anconitana
Carissimi Soci,
vi invitiamo all’appuntamento con il tradizionale scambio degli auguri per le festività natalizie.
In tale particolare occasione, l’Accademia consegnerà la Benemerenza 2017 alla Associazione AVULSS di Ancona Onlus C – nata nel 1982, come nucleo locale di Ancona dell’Associazione AVULSS nazionale, e ora associazione autonoma, é una organizzazione di volontariato senza scopo di lucro, con fini di solidarietà, costituita da volontari che prestano il proprio servizio, libero, personale, gratuito ed organizzato nel campo socio sanitario.
L’attività di fondo dei volontari AVULSS è quella di offrire sostegno psico-sociale a quelle persone che si trovano sole ad affrontare una situazione di disagio dovuta a malattia o solitudine presenti sul territorio nazionale.
Obiettivo prioritario dell’Associazione AVULSS di Ancona è quello di fornire, alle strutture presso le quali opera o con le quali viene in contatto, un servizio di “collaborazione” competente, organizzato e continuativo. In questa ottica l’Associazione ha stabilito con gli Ospedali Riuniti di Ancona, l’INRCA e i Comuni di Ancona e Numana, delle convenzioni nelle quali sono definiti i reciproci diritti e doveri.
Informazioni più dettagliate su: http://www.avulssancona.it/
Programma
12,35 – Presentazione dell’attività dell’Avulss di Ancona e consegna Benemerenza 2017.
13,00 – Pranzo
Menu
Savarin di polenta gratinato con fonduta di pecorino di fossa e guanciale croccante,
Polpettina di lenticchia,
Coratella stufata con cipolla rossa caramellata,
Millefoglie di pane Carasau con mousse di ciauscolo e paccasassi,
Rollatina di coniglio in porchetta con finocchi croccanti e arancia
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Risotto ai frutti di bosco, mirtilli e robiolina affumicata
Tortello di ricotta con crema di radicchio e speck croccante
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Faraona ripiena alla verza e tartufo,
Tortino di verdure,
Maialino arrostito alla mela rosa dei Sibillini,
erba strascinata,
Spiedo di manzetta marinata alla diavola.
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“Scrigno”
Bignè con craqueline alla nocciola, panna chantilly al caramello
e gelato alla panna con caramello salato
Acqua, caffè e vini in abbinamento suggeriti dai nostri sommelier.
NB: Per informazioni e prenotazioni, si prega telefonare al Segretario Gilberto Graziosi 335 1303495
(e-mail: info@accademiadellostoccafisso.com) entro il 13/12/2017.
A coloro che non potranno partecipare auguriamo di passare serene e felici festività assieme ai propri cari
Il Presidente Giuseppe Pandolfi
Una storia d’amore anconitana
Domenica 5 Novembre 2017 ore 17.00 – Ridotto delle Muse di Ancona
Ingresso libero
Un appuntamento dove l’Accademia dello stoccafisso all’anconitana racconterà il legame di un piatto che dal 1600 è legato alla tradizione delle famiglie e della marineria cittadine per approdare poi sui tavoli delle cantine e delle trattorie e, più tardi, dei ristoranti, diventando parte integrante della cultura popolare
cittadina.
La Storia, le storie saranno raccontate per mantenere viva una comunità che ha dichiarato, lo stoccafisso all’anconitana, il “Gusto di un’Identità” e rappresenta per molti anconetani un rito di adesione a un’identità locale
E’ nel DNA dell’Accademia diffondere e valorizzare la conoscenza delle componenti del gusto gastronomico e tradizionale del territorio di appartenenza, nelle componenti appunto storiche e di costume.
E’ nel DNA promuovere e sostenere iniziative che interpretino al meglio la gastronomia (ma anche la vitivinicoltura e l’olivicoltura), che diventa un mezzo per raggiungere finalità di carattere sociale, civile, culturale e di ricerca etica e spirituale
“Tradizione non è culto delle ceneri ma custodia del fuoco”.
Omaggiare la tradizione non è “chinare il capo al passato”, non è lasciare alle “ceneri del ricordo” il compito di portare fino a noi le immagini di un tempo ormai andato.
Omaggiare la tradizione è ben altro: è mantenere vivo quel “fuoco” che brucia vispo nei solchi lasciati dalle vite di chi abita questa terra, alimentarlo con storie evocative ed emozioni travolgenti. Ciò che rende così affascinante il fuoco è la sua indomabilità, è impossibile imprigionarlo così come è impossibile impedirgli di bruciare. Ecco che nasce la necessità di costruire un riparo, dove non si opprime la sua fiamma ma la si plasma, la si lascia ardere fiera seppur in balia del nostro volere.
La tradizione vuol dire consegnare al presente i tesori del passato. Il collegamento forte tra passato e presente, la preoccupazione a mantenere vivo questo collegamento fa sicuramente parte del nuovo corso al quale ognuno deve impegnarsi a partecipare.
Bacalà alla Vicentina tra storia e tradizione
Illustrazioni e testi di Galliano Rosset
Editrice Veneta, Vicenza, settembre 2017.
Copertina cartonata con sovraccoperta, 119 pagine
ISBN 978.88.8449.833.5
Volume, con numerosi disegni e copie di documenti storici, dedicato al piatto “principe” della tradizione vicentina e che ripercorre il viaggio del “pesce-bastone” dalle Isole Lofoten in Norvegia alle terre beriche.
Il bacalà (rigorosamente con una sola “c”) è un alimento che fa parte da secoli delle nostre terre e che, da parecchi decenni, ha assunto anche una importante funzione economica e promozionale grazie anche alle Pro Loco che si sono attivate con feste ed iniziative per promuovere questo piatto tipico.
Per raccontare la storia del bacalà, Rosset parte da lontano, dal fantastico viaggio del 1431 di Pietro Querini terminato con un naufragio che portò il navigatore veneziano a scoprire lo Stockfis, nell’isola di Røst, nell’arcipelago delle Isole Lofoten al largo delle coste Norvegesi. Di lì iniziano le vicende, raccontate con maestria dalla mano di Rosset, capace, con il suo accattivante modo di scrivere ed illustrare, di accompagnare il lettore dalle tempestose coste norvegesi alle nostre tavole, in un percorso che dura secoli ma mantiene intatta la sua attualità.