L’ass. Culturale “Uomini delle Navi”, in collaborazione con il prof. Roberto Giulianelli dell’Università Politecnica delle Marche, facoltà di economia, e ATENA Sez. Marche, presenterà nell’ambito di TIPICITA’ in BLU (25-28 maggio 2017) l’iniziativa:
“RICOSTRUZIONE E SVILUPPO. IL CANTIERE DI ANCONA AI TEMPI DI BADARACCO (1946-1969)”.
Si tratta di una mostra fotografica, presso il foyer della sala conferenze alla Mole Vanvitelliana, e due conferenze, stessa sede, con titoli:
“Le navi dello stoccafisso“, tenuta dagli ingeneri navali Gissi e. Frascione il 26 maggio, e
“Ricostruzione e sviluppo. Il cantiere di Ancona ai tempi di Badaracco (1946-1969)” tenuta dal prof Giulianelli il 27 maggio.
L’ing Pasquale Frascione e l’ing. Paolo Gissi ripresenteremo la conferenza sulle navi dello stoccafisso dopo il nostro viaggio in Norvegia, durante il quale hanno incontrato i soci delle varie sedi della “Dante Alighieri”, e potuto visitare il Museo dell’Hurtigruten e l’Archivio di Stato ad Oslo. Sia a Stokmarknes che ad Oslo hanno trovato documenti inediti utili ad ampliare la storia delle quattro navi norvegesi.
NOTE INFORMATIVE
Nel 2003 è stata l’Accademia dello Stoccafisso all’anconitana a promuovere i rapporti tra le città di Ancona e Svolvaer, il capoluogo dell’arcipelago norvegese, luogo principe di pesca del merluzzo che, essiccato all’aria, diventa stoccafisso.
É stato in questa occasione che, visitando il Museo del vaporetto postale di Stokmarkness, vedendo in una fotografia l’inconfondibile Arco di Traiano, abbiamo scoperto che il Cantiere navale dorico, alla fine degli anni ’40, aveva costruito quattro navi e che il governo norvegese, allora privo di valuta pregiata, le aveva pagate anche con un’adeguata fornitura di stoccafisso.
L’Accademia dello stoccafisso all’anconitana ha incaricato nel 2014, l’Ing. Pasquale Frascione e l’Ing. Paolo Gissi, dell’Associazione ‘Uomini delle Navi, di ricercare e documentare questo particolare avvenimento che ha interessato la storia della nostra città.
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La conferenza del prof Giulianelli riveste senz’altro grande interesse per una rivisitazione critica di un periodo della storia del cantiere e, di riflesso, della città.
Alla conferenza sarà anche presente la figlia del rag. Giulio Badaracco, Stefania Badaracco. Le foto esposte sono in gran parte inedite e molte sono tratte dall’archivio della famiglia.
Largamente distrutta dai bombardamenti aerei delle forze alleate, quindi dai tedeschi in ritirata, Ancona si rialzò dalla seconda guerra mondiale facendo leva anche sul suo cantiere navale. Nella fase postbellica, la più grande e moderna fabbrica delle Marche fu ricostruita e, dopo un iniziale periodo contrassegnato dall’assenza di commesse, riprese la propria attività realizzando quattro mercantili per la Norvegia, cui seguirono numerose altre navi, in particolare petroliere.
Forte di abili maestranze e di un gruppo di giovani dirigenti, guidati da Giulio Badaracco, il cantiere pilotò la ripresa della città, interpretandone lo spirito di rinascita dopo le atrocità del conflitto. Fu anche teatro delle dure relazioni industriali che, riflesso dello scontro politico in atto nel paese, caratterizzarono l’Italia negli anni del “miracolo economico”.